Dopo mesi di inattività, in cui devo ammettere di aver scattato veramente poco, la mia astinenza dalla fotografia e dalla montagna hanno preso il sopravvento. Tutto ciò mi ha portato in uno dei luoghi più suggestivi e spettacolari del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il Monte Priora 2.332m, detta anche “Pizzo della Regina”.
In compagnia di un mio amico siamo partiti di buon’ora dal Rifugio del Fargno 1820m, con un tempo buono, temperatura che segnava 2°C e la quasi assenza di vento, insomma si prospettava un’ottima giornata. Appena arrivati non potevamo non notare il grosso ammasso roccioso avanti a noi, ovvero il Monte Bove Nord e in basso Val di Panico, illuminata dai primi raggi del sole. Da questa prospettiva quasi metteva impressione pensare di arrivare in cima, infatti si notava il sentiero che si inerpicava ripido in una porzione di montagna che non sembrava molto agevole che conduceva a Pizzo Berro. Dopo varie pause ad ammirare il panorama mozzafiato che ci circondava e aver sorpassato Pizzo Berro con i suoi 2.260m, ci siamo diretti verso la nostra meta.
Arrivati in cima, dopo 2.30h di camminata abbastanza impegnativa (difficoltà E), davanti a noi potevamo ammirare un mare di nuvole fino all’orizzonte, con il Corno Grande sullo sfondo. Peccato la luce sia molto dura, ma la la fatica per arrivare su in cima è stata ripagata alla grande. Dopo le doverose foto ricordo, abbiamo deciso di ripartire poco dopo, perchè il tempo sembrava peggiorare e quindi abbiamo cominciato la discesa a passo sostenuto.
Ed è qui che accade qualcosa di inaspettato e surreale.
Mentre ci fermavamo un attimo a dissetarci verso l’ora di pranzo, il vento cominciava leggermente ad alzarsi e le nuvole, che dal mare si incanalavano sia a nord nella valle dell’Ambro che a sud nella valle del Tenna, creavano dei movimenti molto belli da osservare. A un certo punto una coppia di Aquile Reali ha incominciato a salire e sfruttare le correnti ascensionali, qualche centinaia di metri sotto a noi!
Non credendoci facciamo in tempo a prendere il teleobiettivo e scattare, per poi ammirarle con il binocolo nei loro voli radenti alla montagna.
Uno spettacolo difficile da raccontare e descrivere a parole, un’emozione unica poterle ammirare e sopratutto poterle fotografare. Una rarità trovarsi di fronte alla “regina dei cieli”.
Dopo aver perso di vista la coppia di Aquile Reali, abbiamo ripercorso il sentiero a ritroso fino a ritornare al Rifugio del Fargno, con il tempo che fortunatamente si è mantenuto sempre stabile.
Una giornata fantastica, che difficilmente dimenticherò.
A presto!